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Scrittura "spigolosa", in cui però affiora con sempre più chiarezza l'urgenza dell'attenzione verso la sensibilità della donna. Chiedere scusa vuol dire capire, comprendere, rispettare.
Cosa significa dire di sì? Cosa significa arrivare ad un punto troppo oltre e dirlo perché no significherebbe un giudizio o peggio - una reazione. Cosa significa confessare agli altri e ancora di più a sé stessi che forse il meccanismo dietro quel sì passa attraverso una manipolazione che non è messa in atto dall’altra persona, ma dalla struttura della società? Di chi è la colpa se volevi dire no, ma alla fine hai detto sì? Quando ero adolescente io, quando ho detto sì - io - ero una ragazzina bruttina, che se avesse detto no era una cessa che diceva di no, doppiamente sfigata: le mie amiche, ai miei occhi, erano più titolate di me a dire di no; potevano perché avevano anche l’opportunità di dire sì, erano belle, spigliate, alla moda, modelli aggiornati della ragazza che avrei voluto essere e che invece non sono mai stata. Dire di sì, se sei parte di una minoranza, o fragile, o vulnerabile, diventa l’unico mezzo per sentirsi parte di qualcosa: omologazione, autodifesa, attenzione. Detta così sembra che il consenso sia sempre un atto mirato al compiacimento degli altri, ma anche no. Cos’è, allora, il consenso? Tra volere e non volere, tra capire e non capire c’è un abisso di sfumature dipinte dagli individui, dal retaggio familiare e culturale. Sicuramente, quando ero adolescente io, non c’era un dibattito così acceso sul consenso - anche quello velato. C’era che se ti prestavi, era sì. Se non ti prestavi era no. Ma come in logica, se l’affermazione non è totale allora non è affermazione e io vorrei regalare questo libro alla Giulia adolescente per abbracciarla e rassicurarla. Quando la domanda era «Ma non potevi evitare?», Giulia mia, non importava tu rispondessi qualcosa per forza: andava bene pure se restavi in silenzio a cercare di capire cosa ti succedeva dentro, tra un po’ di tempo se ne parlerà e ti accorgerai che non sei stata né sbagliata, né giusta. Hai reagito ad una forza in cui tutto il mondo è immerso, o piuttosto hai optato per provare a galleggiare con la soluzione più a portata di mano. Non sentirti scema, semplicemente non eri preparata.